Non andare lì, c’è il lupo!

Avevo un'idea molto personale del loro aspetto, di certo non erano neri, sicuramente castani, come me.

L’albo illustrato è un attivatore di memoria, al suo interno ritrovo giochi, odori, figure e in alcuni casi anche dei ricordi non del tutto autentici. Mi è chiaro ora che da bambina sapessi ben poco di lupi, lo stretto necessario per averne paura. Conoscevo forse i più famosi: il lupo/nonna di Cappuccetto Rosso, il lupo dei tre porcellini, dei sette capretti e un generico Lupo Nero pronto a spuntare da ogni angolo della casa ogni qualvolta le mie richieste/capricci superassero le concessioni del caso. Prima di vedere dei lupi dal vero nei libri o di incontrarli in qualche riserva, per anni ne ho ascoltato solo il racconto, facendomi un’idea molto personale del loro aspetto, di certo non erano neri, sicuramente castani, come me.

Loup noir – Lupo Nero

Due grandi occhi bianchi nel nero più nero che c’è, sembrano minacciosi e per come occupano lo spazio immagino una testa enorme che li contiene.
Enorme quanto?
Giro pagina e i miei, di occhi, restano aggrappati al nero sopra e al bianco sotto, il cielo di una notte che sembra essere appena iniziata e la neve in tutto il suo candore. Affondo con i piedi quasi fino alle ginocchia, sento morbidezza e gelo, m’incammino o forse sto solo sognando, un fitto bosco compare, sono prima fuori, poi all’interno, nel semplice passaggio di una doppia pagina.

Rubrica albo illustrato Loup Noir

La carta ritagliata è un invito più o meno esplicito ad entrare, ma è anche riparo, per guardare senza essere visti, per mitigare il respiro. Gli alberi sono una trama alle volte bianca, altre nera, alle volte fitta, altre più rada, sono le luci e le ombre del bosco come le conosciamo e come le viviamo. La trama si rompe, gli spazi si dilatano e non ci si può più nascondere, le nostre paure prendono vita diventando sempre più grandi.
Il lupo si è mosso fra gli alberi, nero come nero è il cielo di questa intensa notte, bianco come bianca è la neve, è compagno silenzioso, confidente dei suoni del bosco, è l’inaspettato in questo racconto, è il coraggio che va cercato dentro di noi, dentro quel bambino che di notte ha deciso di mettersi in cammino. La linea dell’orizzonte si fa più alta, il bosco è alle spalle aprendosi alla strada che porta verso le case accese.

Rubrica albo illustrato Loup Noir
Rubrica albo illustrato Loup Noir

Se mi fossi trovata bambina con questo albo fra le mani mi sarei identificata nel bambino almeno fino ad un terzo della storia. Ma poi, chi di noi non ha mai sognato di essere un’eroina o un eroe? A quel punto sarei diventata il lupo, uno di quei lupi castani del mio immaginario, in grado di cambiare colore adattandomi alle circostanze.

Rubrica albo illustrato Loup Noir

Tutto, in questo silent book, contribuisce ad animare le storie

L’albo illustrato è un generatore di storie, non una e Loup Noir lo esprime chiaramente mediando la definizione dei protagonisti che diventano tali in funzione del racconto che intercettiamo e decidiamo di portare avanti.
Il bianco e il nero non rappresentano esclusivamente una scelta stilistica utile alla narrazione, diventano infatti protagonisti del racconto nella reciproca dominanza dell’uno sull’altro attraverso un’abile ed equilibrata alternanza. Si mostrano per quello che sono, il positivo e il negativo attraverso cui percepiamo il nostro stare nell’evolversi del racconto, il buio nelle nostre paure, la luce di ciò che ci conforta, la svolta.
Il bambino, il lupo, il bosco, il gufo capovolgono gli stereotipi lasciando aperta la porta dell’immaginazione.

 

Loup Noir – Antoine Guilloppé – Les Album Casterman 2019 (édition anniversaire avec découpes)
In Italia è disponibile da gennaio l’edizione Camelozampa

Back to top of page