rubrìca dell’albo illustrato

61 / 100

L’albo illustrato si presenta prima di tutto nel suo essere oggetto ed è una delle chiavi di accesso per entrare nel racconto.
Studiando dai libri che ripercorrono la storia, l’evoluzione e l’approccio all’albo e al libro illustrato, ho trovato un’espressione ricorrente – “libri e albi pensati per i figli degli architetti” – (Ad occhi aperti Leggere l’albo illustrato – Hamelin – Donzelli Editore, p. 9), che riconduce ad una tipologia di libri e albi che per codice visivo e linguistico risultavano essere poco accessibili o di rottura nell’editoria italiana dedicata all’infanzia intorno agli anni sessanta. Lontani da stereotipi e da classificazioni di qualsiasi tipo, sono albi che in realtà si esprimono per quello che realmente sono: una lente di ingrandimento per il bambino -e non solo-, per guardare dentro e fuori da sé.

Scaturisce così un nuovo modo di progettare e di avvicinarsi ai libri, di guardarli nel loro essere oggetto e forma. Si considerano: la materia come la carta, i colori; la composizione come impaginazione, scelta dei caratteri e il loro equilibrio nel contesto; l’insieme come contenuto e contenitore. Questi elementi aiutano il lettore ad essere parte di una o più narrazioni suggerite pagina dopo pagina dal gesto dello sfogliare.

La rubrìca nasce dal mio interesse per i libri e gli albi illustrati nella loro completezza.
È un esercizio per me e per chiunque voglia farne parte, un’occasione per fermarsi ad osservare e ritrovare il tempo lento dell’immagine.
È un pretesto per studiare ripercorrendo la storia dell’albo illustrato e della letteratura per l’infanzia. Per comprendere come le immagini e le parole siano in grado di evocarsi a vicenda anche in assenza di testo scritto e partecipare al loro incontro.


#Rubrichina
(parola presa in prestito alla memoria)
La #rubrichina è uno spazio sul canale Instagram ed è scandita dai momenti più o meno lunghi dedicati allo studio, è fatta di annotazioni di pensieri volanti e di immagini a supporto, la rubrichina aiuta a tenere vispo lo sguardo.

Back to top of page