Da una pagina bianca

“Tutto iniziò da una pagina bianca e da una bambina che disegnava una figura"

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Rubrica dell'albo illustrato Da una pagina bianca

Dettaglio – Da una pagina bianca

Il bianco è uno spazio vivo

L’infanzia è la dimensione attraverso cui Gyo Fujikawa racconta la diversità e l’inclusione, la speranza e la possibilità di un mondo nuovo capace di contenere tutti. Al bambino viene restituita la sua identità ancestrale, torna ad essere detentore del proprio sentire e del proprio agire.

La copertina, ma a mio avviso soprattutto i risguardi dell’albo Da una pagina bianca, rappresentano una fondamentale chiave di lettura della Gyo rivoluzionaria fino ad oggi quasi sconosciuta. Lo sfondo viola/lilla accoglie una fila di bambini ognuno a suo modo affaccendato e, quasi come un invito ad accodarci, non possiamo che seguirli.

Tanti, paffuti, col sederino a palloncino. Bambini curiosi, che mangiano, giocano, si rincorrono, litigano. Bambini da ogni parte del mondo che inizia ad essere rappresentato su un foglio bianco “lucente e ammaliante” quando Gyo Fujikawa ha appena cinque anni e forse un’unica certezza “sapeva solo che le piaceva disegnare.”

Il bianco del foglio diventa superficie viva e non vuoto, in cui la matita può scivolare e danzare liberamente, dove grazie al contrasto del segno nero sul bianco – assunto che si legge anche nella Teoria dei colori di Goethe – riusciamo a vedere i colori nel prisma nella loro accezione qualitativa.
Colori che diventano sostegno nel momento in cui gli eventi della vita ingrigiscono tutto e nonostante lo sconforto ad essi si ricorre per aggiustare il cuore.

Rubrica dell'albo illustrato Da una pagina bianca

Dettaglio – Da una pagina bianca

Rubrica dell'albo illustrato Da una pagina bianca

Dettaglio – Da una pagina bianca

Condensare quasi un secolo di storia in un albo illustrato non è semplice, pagina dopo pagina la vita e le cause per cui Gyo si è battuta si intrecciano alla storia del mondo. Ci muoviamo fra l’America e il Giappone, di quest’ultimo molti ed espliciti sono i rimandi, dalle suppellettili alla gestualità, dalle celebrazioni all’uso di elementi carichi di significato come i Koinobori, carpe di tessuto o di carta che si muovono al vento, utilizzate durante la Festa dei bambini per augurare coraggio e crescita spirituale oltre che fisica, un invito ad essere tenaci e forti proprio come le carpe che nuotano controccorrente.
Il viola di tanto in tanto torna a tingere alcuni particolari, assieme al blu è rappresentativo dell’arte ukiyo-e, la stampa giapponese impressa su carta con matrici di legno, arte che Gyo apprende durante il viaggio in Giappone in cerca delle sue origini.

L’invisibilità a cui Gyo non ha potuto sottrarsi nei suoi anni di formazione, viene riscattata nella sua prolifica vita professionale, fatta non solo di libri illustrati, che ancora oggi continuano a solleticare l’immaginazione dei bambini, ma anche di collaborazioni quanto mai salvifiche nel momento in cui la Seconda Guerra Mondiale spazzava via i sogni e le vite.

Chi era quindi Gyo?
Una pioniera, un’artista, un’autrice, una ribelle.

Nata nel 1908 in California dalla prima generazione di migranti giapponesi, dalla madre, poetessa attivista, ha ereditato l’impegno per la giustizia sociale e per i diritti dei lavoratori, ha contribuito a rompere le barriere razziali nell’editoria dei primi anni ’60 e a vedere riconosciute le royalties delle proprie pubblicazioni rifiutando di lavorare per quegli editori che non retribuivano adeguatamente gli artisti.

A questa biografia illustrata hanno lavorato con passione l’autrice Kyo Maclear e l’illustratrice Julie Morstad, assieme a loro anche la famiglia di Gyo, condividendo storie, fotografie e materiali d’archivio.

“Anche se non ho mai avuto figli e non posso dire di aver avuto in particolar modo un’infanzia meravigliosa, probabilmente sono io stessa ancora bambina. Immagino che una parte di me non sia mai cresciuta.”

Rubrica dell'albo illustrato Da una pagina bianca

Dettaglio – Da una pagina bianca

Alla ricerca delle fonti

Da una pagina bianca è una biografia illustrata che narra anche il fascino della ricerca. L’autrice Kyo Maclear racconta in un’intervista di come nel tentativo di ricostruire la vita di Gyo, si sia imbattuta in un forum di discussione legato al villaggio di pescatori di San Pedro, luogo in cui Gyo ha abitato da bambina.
All’interno della discussione sull’ordine esecutivo d’internamento dei giapponesi americani durante la Seconda Guerra Mondiale, Kyo Maclear ha intercettato un commento di Danny Fujikawa risultato poi essere il bisnipote di Gyo. Questa scoperta ha aperto le porte al mondo più intimo e familiare di Gyo Fujikawa, in cui per tutti era solo la “zia Gyo”, la stessa familiarità la ritroviamo nelle immagini e nelle parole dell’albo Da una pagina bianca, arricchito in appendice da fotografie e fonti selezionate, dal caloroso racconto delle due autrici che hanno tracciato per noi la via verso una grande storia di rivoluzione.

Da una pagina bianca
Autrice Kyo Maclear | Illustratrice Julie Morstad
Editore Kira Kira

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