Who will comfort Toffle?

Leggere la solitudine e il coraggio

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Rubrica dell'albo illustrato Who will comfort Toffle?

Dettaglio – Who will comfort Toffle?

Immaginiamo la solitudine o le solitudini.
Immaginiamo una casa piccola, in una foresta di Groke ululanti.
Immaginiamo una fitta nebbia grigia.
Immaginiamo un Toffle.

Tove Jansson definisce il suo secondo libro illustrato Who will comfort Toffle? un’epopea in versi – leggendo è impossibile smentire –  il cui titolo provvisorio era “The Romantic Tale of the Lonely Toffle”.

Essere introdotti al racconto attraverso una domanda espande la curiosità, pone il lettore a metà fra l’indagine esterna e l’introspezione; suggerisce fin da subito altri interrogativi: “Toffle troverà qualcuno capace di consolarlo?“ e ancora “Ne ha davvero bisogno?”

Siamo nella valle dei Moomin, tra pagine inchiostrate interamente a china e pagine a colori, tratteggi e campiture piatte restituiscono uno spiccato senso grafico che insieme alle ambientazioni ampie e immerse nella natura, enfatizzano lo stato d’animo del protagonista.

Troppo timido per partecipare ad una festa, troppo impacciato per conversare, imprigionato nella sua solitudine e nel timore assoluto, Toffle è collocato quasi sempre ai margini dello spazio fisico della pagina ed è per dimensioni molto piccolo rispetto al contesto.

Rubrica dell'albo illustrato Who will comfort Toffle?

Dettaglio – Who will comfort Toffle?

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Dettaglio – Who will comfort Toffle?

Ogni volta che acquisto un albo, passa del tempo prima che io riesca a scriverne, un tempo necessario allo sguardo.
Who will comfort Toffle? l’ho sfogliato più e più volte e, nonostante abbia letto molti dei racconti di Tove Jansson – Il libro dell’estate è uno dei miei libri preferiti in assoluto – c’era sempre qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco.

Tornare sulle pagine dopo aver approfondito la biografia dell’autrice, in lingua italiana reperibile nella collana The Illustrator di Lupo Guido editore, mi ha permesso di guardare attraverso una lente d’ingrandimento, prestando maggiore attenzione al suo approccio all’infanzia che di fatto regge su un sottile equilibrio tra pericolo e non, aspetto che ritroviamo in tutte le sue opere, scritte e illustrate.

Rubrica dell'albo illustrato Who will comfort Toffle?

Dettaglio – Who will comfort Toffle?

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Dettaglio – Who will comfort Toffle?

Non tutto può essere spiegato.

Un messaggio in bottiglia costituisce il punto di svolta nella storia di Toffle, è l’occasione per illuminare gli anfratti bui della propria esistenza, è la volontà di mettersi in viaggio con uno scopo. Toffle lo farà, con una piccola borsa fra le mani, decorata con una splendida rosa.
Forse è questo il momento in cui Tove Jansson, come autrice, si fa da parte e lascia il lettore bambino proseguire per proprio conto, accogliendo il mistero, misurandosi con qualcosa di apparentemente più grande, ma al sicuro, fra le pagine del libro.

L’albo Who will comfort Toffle? è stato pubblicato per la prima volta nel 1960 e da allora non è mai andato fuori catalogo. Non esiste, per ora, un’edizione italiana.

L’autrice afferma di essersi ispirata ad una lettera ricevuta da un suo giovane ammiratore, un ragazzo che per sua penna si è definito come “uno di quei miserabili che vive sempre ai margini”. Tove Jansson, da quanto si legge nella sua biografia, amava rispondere personalmente alla corrispondenza ricevuta; con questo albo immagino abbia scritto e illustrato una lettera aperta in cui la solitudine, nelle sue sfumature, può essere nominata per provare ad avanzare dal quel margine in cui colloca e blocca.

***

Lascio qui il collegamento ad un piccolo documentario, una conversazione tra l’editrice Natania Janzs e l’autrice che ne ha curato la traduzione inglese, Sophie Hannah. La voce narrante sul testo è di Sophie Jansson, nipote di Tove.

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Tove Jansson
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